#28 - Sintesi finale

Devo a questo blog l’avermi fatto conoscere il collimatore, uno strumento di misura dai molteplici impieghi. Ma andiamo con ordine!

Già dalla sua definizione si inizia a comprendere la sua funzione che è quella di “raddrizzare”, cioè collimare, i raggi emessi da una particolare sorgente facendoli convergere in un unico fascio (#1).

Il collimatore come strumento di precisione ha avuto uno sviluppo abbastanza recente: infatti lo si ritrova con maggiore frequenza in pubblicazioni specializzate e piuttosto tecniche edite in anni recenti (#24). 
Il percorso tecnologico che ha portato all’invenzione del collimatore è insito nella stessa natura umana, nel desiderio dell’uomo e nel suo bisogno di ampliare le conoscenze attraverso la creazione di strumenti di indagine sempre più sofisticati nei diversi campi scientifici 
(si veda Mappa #27): è infatti uno strumento altamente tecnologico.
Il suo meccanismo si basa su leggi e principi fisici dell’ottica, per cui raggi di luce o di altra natura come ad esempio raggi gamma o laser, vengono catturati e convogliati per mezzo di lenti e specchi (#5). 
Nel tempo sono cambiati i materiali dei componenti del collimatore (#8) grazie all'evoluzione scientifica e alle scoperte in ambito chimico (#26); e così, ad esempio, il cilindro esterno è oggi realizzato in alluminio anodizzato che garantisce un’alta protezione dei delicati meccanismi interni (#16), e allo stesso tempo si presenta leggero e poco ingombrante.
 
Esistono vari tipi di collimatore secondo i suoi campi di applicazione che sono soprattutto l’ottica, la medicina e la balistica (#4).
Si comprende facilmente l’utilità dello strumento in campo ottico. Va da sé che per una perfetta visione per mezzo del telescopio occorre allinearne l’ottica facendo convergere i raggi visuali in un unico punto per una perfetta messa a fuoco, come dettagliatamente espresso nel manuale d'uso. Nei moderni collimatori laser tale punto è evidenziato da un bollino rosso (#22). 
A proposito di strumenti basati su sistemi laser, la normativa CEI è molto rigorosa e stabilisce con precisione la potenza massima della sorgente (#23).
Proprio il telescopio e il suo antenato cannocchiale hanno fortemente affascinato l’uomo. Sono molto frequenti immagini che ritraggono personaggi intenti a sbirciare l’orizzonte e il cielo attraverso di esso, sia in pittura (#6) che in pubblicità (#13). Anche la letteratura è stata spesso ispirata dal fascino che deriva dalla ricognizione degli astri; a tal proposito mi è piaciuto ricordare il bizzarro protagonista de “Il Piccolo Principe” e il suo incontro con un Astronomo (#7).

Un ambito di applicazione in continua evoluzione è quello delle armi di precisione. Su tale materia molte sono le pubblicazioni tecniche che illustrano con un notevole grado di approfondimento le tipologie di armamenti in cui il collimatore è impiegato (#10). 
La cinematografia ha inserito molte volte inquadrature in cui la macchina da presa si trasforma nel mirino di un fucile. Così lo spettatore viene fortemente coinvolto, vivendo la sensazione di far parte della scena proiettata come se lui stesso appoggiasse il suo l’occhio sull’oculare del mirino (#12). 
Anche nel mondo della graphic novel spesso i fumettisti ricorrono allo stesso stratagemma, come nel caso di Giacomo Nanni che ho richiamato nello step #21.

Molto sofisticato è anche l’impiego in medicina. Il collimatore in particolare è stato introdotto nella medicina nucleare e nelle apparecchiature per l’acquisizione delle immagini scintigrafiche

Nel corso di questo percorso verso la scoperta del collimatore ne ho approfondito la storia dalle origini. La sua invenzione risale al 1825 per merito del fisico e astronomo inglese Henry Kater, che introdusse per la prima volta il collimatore galleggiante per supplire l’imprecisione degli strumenti di cui disponeva fino a quel momento (#9). Le sue ricerche si erano basate ed erano state ispirate dagli studi di grandi altri scienziati come Giovanni Battista Amici (#Curiosità) o Carl Friedrich Gauss, in onore del quale, nel 1955, venne emesso un francobollo che ne celebrava il centenario della morte (#18).

Passando a delle informazioni di tipo merceologico, attualmente nel mondo molte sono le aziende e industrie che producono e forniscono strumentistica di tipo ottico, come ad esempio l’elvetica Axetris AG, o la belga Teledyne ICM (#11). Dalle mie ricerche ho rinvenuto anche un nuovo marchio italiano di prodotti per l’astronomia che ha messo sul mercato un collimatore LED di ultimissima generazione versatile e compatibile con la maggior parte degli strumenti in commercio (#20). 

Spero che questo testo sia esaustivo per avere un quadro generale dello strumento collimatore e delle sue caratteristiche, che sono schematizzate e rappresentate in una tassonomia (#14) e sintetizzate nel glossario (#3).
Per concludere questa breve disamina del mio lavoro, voglio aggiungere che una fase che ha stuzzicato la mia fantasia è stata la compilazione dell’abbecedario in cui sono presenti associazioni e riferimenti al mio strumento (#19) e i principali numeri che lo caratterizzano (#15); mentre spunti di riflessione su me stessa sono derivati dalla ricerca dello step #25, in cui ho dovuto portare alla luce il legame che possiedo con alcune “cose personali”.

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